Milano, macabra sceneggiata: immigrofili si fingono morti per solidarietà ai migranti

Manifestanti “morti” a Loreto: la protesta shock contro Salvini e i Cpr a Milano. Un furgone dorato, dello stesso colore delle coperte termiche usate dai migranti dopo la traversata. Uno striscione giallo, grande, dal messaggio chiaro. E un flash mob particolarmente evocatico, quasi tragico.

Sabato di protesta a Milano, dove migliaia di manifestanti hanno sfilato in corteo per dire “Mai più lager, no ai Cpr” e mostrare tutto il loro dissenso verso il decreto Salvini e verso l’apertura dei centri per il rimpatrio, che a Milano sorgerà in via Corelli.

La manifestazione – un bis dopo quella del 1 dicembre – è partita da piazzale Piola con a capo uno striscione giallo con la scritta “Mai più lager – No ai Cpr”. “Non vogliamo Cpr ne a Milano in via Corelli né altrove”, hanno gridanto i militanti in testa al serpentone, al quale hanno partecipato studenti, esponenti dei centri sociali e semplici cittadini.

“Dobbiamo riuscire a disobbedire a certe leggi razziste e dimostrare che Milano è una città solidale e meticcia”, hanno invocato. Molti i cartelli con le scritte “mai più lager” e “salvare vite in mare e in terra” in testa al corteo, sempre sorvegliato dalle forze dell’ordine – in assetto antisommossa -, che hanno anche chiuso al traffico le strade interessate dal passaggio della protesta.

Il momento di sicuro più “forte” si è registrato in piazzale Loreto, dove alcuni manifestanti si sono sdraiati a terra fingendosi morti e coprendosi con dei teli bianchi. Il macabro spettacolo è durato circa cinque minuti

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