Milano: arcivescovo Delpini legge la Costituzione in Comune

MILANO, 11 FEB – E’ iniziato con la lettura dell’articolo 3 della Costituzione italiana il discorso che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha tenuto di fronte al Consiglio comunale della città. L’ultimo arcivescovo a parlare nell’aula consiliare era stato nel 2002 il cardinale Carlo Maria Martini. Monsignor Delpini per questa visita ha raccolto l’invito del presidente del Consiglio comunale, Lamberto Bertolè, che ha aperto la seduta straordinaria.

Il riferimento alla Costituzione però secondo l’arcivescovo di Milano “non può essere solo un appello retorico, deve piuttosto essere un criterio per orientare e giudicare le scelte, con l’inevitabile impegno di interpretazione e di mediazione nel contesto attuale – ha concluso -. Per esempio l’articolo 3 che ho citato in premessa indica impegni e orientamenti che possono essere molto incisivi nelle scelte ordinarie dell’amministrazione comunale”.

Articolo 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Finalmente la Chiesa legge anche la Costituzione Italiana. E visto che… si leggano pure:

l’Art.8 che recita: Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Ma c’è anche il comma 2 e 3.

Il Comma 2 recita: Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.

Il Comma 3 recita: I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

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