M5s: ‘Rai occupata dal Pd, 370mila euro di stipendio a Corrado Augias’

A parlarne sono le commissarie pentastellate in Vigilanza Rai Paxia, Luzzi e Di Lauro. Del resto, per Maria Laura Paxia il “servizio pubblico è controllato da Pd, per loro merito e talento non contano”, mentre si chiede “come mai la sinistra moralizzatrice non si indigna per i 370mila euro di stipendio del giornalista Corrado Augias?”.
“E’ ormai evidente – sostiene ancora Paxia – quanto questi personaggi siano bravi a fare i moralizzatori, rivendicando i valori di sinistra, tranne poi avere il portafoglio a destra facendosi pagare degli stipendi a dir poco esorbitanti. Abbiamo ormai una Rai, pubblica, invasa da giornalisti riconducibili al Partito democratico, con la stampa attenta e vigile solo quando ad apparire sono personaggi a loro scomodi e appartenenti ad altri partiti politici. Quello che ancora non hanno capito è che a prevalere devono essere i concetti di merito e talento, che per anni, evidentemente, gli sono stati estranei”.

Dello stesso avviso la deputata Mirella Liuzzi, per la quale “è ora di dire basta a un’azienda pubblica totalmente occupata dal Partito democratico e nella quale il merito è solo un dettaglio. Questo non è garanzia di qualità dell’informazione. I cittadini non possono che essere indignati per stipendi stellari, come quello di Corrado Augias che prende 370mila euro all’anno e lavora anche per Repubblica o di Fabio Fazio che addirittura ne prende 2milioni e 200mila all’anno. Sono somme fuori dal mondo”.

“Noi – dice ancora la deputata del MoVimento 5 Stelle in Commissione Vigilanza Rai – ci batteremo per un tetto massimo di retribuzione per chi lavora in Rai, soprattutto gli stipendi d’oro di giornalisti e conduttori politicizzati nel servizio pubblico. È una vergogna che non possiamo più accettare. La Rai non può essere uno stipendificio che usa i soldi dei cittadini per chi riesce ad entrarci solo grazie a riferimenti politici”.

LA REPLICA DI AUGIAS – Nel pomeriggio arriva la replica di Corrado Augias: “Sono entrato in Rai – spiega all’Adnkronos – mezzo secolo fa, per concorso e senza raccomandazioni. Il mio lavoro in Rai non ha nulla a che vedere con partiti o movimenti politici. Attualmente faccio un programma che va in onda tutto l’anno, dal lunedì al venerdì, e gli ascolti vanno bene”.

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