La Germania mette altro denaro pubblico, stavolta per circa 4 miliardi, per salvare una banca domestica. L’ultimo caso è quello che riguarda Nord Lb, una delle maggiori landesbank. Il Paese che più di ogni altro spinge nelle sedi europee per il bail-in cambia orientamento quando si tratta di istituti tedeschi. L’unica soluzione possibile per Berlino, sia prima che dopo la crisi, è quella di impiegare risorse dei contribuenti nelle crisi locali.
L’ennesimo salvataggio tedesco con denaro pubblico è stato completato in pochi giorni. Per settimane si è lavorato a una soluzione diversa. Cerberus e Centerbridge secondo indiscrezioni avevano presentato un’offerta da 600 milioni limitata al 49% di Nord Lb (sarebbe stato comunque necessario il sostegno pubblico).
Il premier della Bassa Sassonia, Stephan Weil, ha definito l’operazione dei Länder «la migliore opzione possibile». Secondo il ministro delle Finanze Reinhold Hilbers la ricapitalizzazione pubblica costerà meno della vendita ai fondi, che avrebbero lasciato passività agli azionisti e incassato parte degli utili futuri. L’intervento pubblico si è reso necessario perché la banca è piena di crediti deteriorati legati al settore marittimo. Il caso Nord Lb rimette al centro dell’attenzione le regole Ue sulle banche.
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