Non bastano gli incentivi in termini di punteggio decisi dal Consiglio Superiore della Magistratura per indurre i giudici a trasferirsi a Bari: delle 21 domande, presentate per la copertura di 8 posti nel tribunale del capoluogo pugliese, ben 20 sono state ritirate. Ne dà notizia l’edizione de “la Repubblica” di Bari. La revoca delle richieste di trasferimento è avvenuta nonostante poco prima di Natale il Csm avesse indicato quegli 8 posti (più 1 al Tribunale di Foggia) come “a copertura necessaria” ovvero con possibilità di raddoppio del punteggio di anzianità per i magistrati che li avessero occupati per almeno quattro anni. Tale decisione era stata presa dal plenum del Consiglio su proposta della Terza commissione, della quale fa parte il giudice barese Giovanni Zaccaro.
Era stato proprio quest’ultimo a portare all’attenzione dell’organo di autogoverno la difficile situazione in cui si trovano gli uffici giudiziari di Bari a causa di carenze di organico, che penalizzano soprattutto l’ambito dei giudicanti, in particolare nel settore civile.
La disaffezione dei magistrati nei confronti di Bari – fino a un decennio fa sede ambitissima – sarebbe collegata all’esistenza di carichi di lavoro estremamente onerosi (con ruoli che possono arrivare fino a 3.000 cause all’anno, processi pendenti dalla fine degli anni ’90 e rinvii che si spingono fino al 2022), determinati dall’esistenza di una pianta organica vetusta e non commisurata alle attuali esigenze del Distretto.
Del problema si è discusso lo scorso 29 gennaio, durante la visita a Bari del vicepresidente del Csm, David Ermini, che ha assicurato il proprio impegno per perorare davanti al ministro della Giustizia la causa della rivisitazione della pianta organica. Per il momento resta il fatto che una sola domanda di trasferimento è rimasta in piedi e quindi degli 8 posti da coprire in Tribunale, 7 resterebbero vacanti. Già nei mesi scorsi gli incarichi di giudici messi a disposizione tramite il cosiddetto “Bollettone” non erano stati coperti tutti. AGI