Dovranno fare la profilassi antimeningite i partecipanti al convegno sulla Shoah organizzato a Montecitorio il 25 gennaio scorso. Come anticipato dall’Adnkronos, in una comunicazione fatta pervenire a tutti coloro che sono stati presenti, infatti, l’Amministrazione della Camera è stata informata che all’evento “svoltosi presso la nuova Aula dei gruppi in occasione del Giorno della Memoria ha partecipato un ragazzo che successivamente è stato ricoverato per meningite meningococcica”.
Il giovane di 16 anni si trova al Policlinico Gemelli, “ma non in condizioni critiche”, riferisce all’Adnkronos Salute la Asl Roma 1, che ha fatto scattare la profilassi “a scuola” – l’Istituto Superiore Tommaso Salvini – “e nella palestra frequentata dal ragazzo”. All’evento, intitolato “Trasmettere ed insegnare la Shoah è impossibile?”, hanno preso parte tra gli altri il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.
A quanto si spiega nella comunicazione, il Dipartimento di Prevenzione Uoc Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl Roma 1, competente per territorio, “ha fatto presente che, in considerazione dei tempi e delle modalità di svolgimento dell’evento, il rischio per coloro che erano presenti di aver contratto l’infezione, e quindi la malattia, è basso”, ma ha ritenuto “comunque opportuno, in via precauzionale, informare tutti coloro che vi hanno partecipato”, invitandoli ad attenersi alle misure di profilassi indicate dal ministero della Salute, che prevedono l’assunzione di alcuni farmaci e l’attenzione all’eventuale comparsa di febbre e/o mal di testa persistente nei 10 giorni successivi alla partecipazione all’evento.
La comunicazione esclude invece “la possibilità che i partecipanti possano nel frattempo, a loro volta, aver trasmesso l’eventuale infezione alle persone con cui sono entrati in contatto”, spiegando che, secondo quanto indicato dal medico competente della Camera dei deputati, “non vi è alcun rischio per gli eventuali contatti dei contatti, e pertanto, non è richiesto, nemmeno in via precauzionale, alcun intervento”.