Ex Magistrato Nordio: quale legge del mare? dietro ci sono organizzazioni criminali

Punta il dito, Carlo Nordio. L’ex pm parla a un evento organizzato da Il Giornale ad Abano Terme. E parla della richiesta di rinvio a giudizio di Matteo Salvini per il caso Diciotti avanzata dal tribunale dei ministri di Catania. Chiaro il messaggio di Nordio: il ministro dell’Interno va giudicato sul piano politico e non giudiziario, con la bislacca ipotesi di reato di “sequestro di persona aggravato”. “Questo parlamento deve dire entro 60 giorni se la linea di Salvini è giusta o sbagliata. Se la linea è politicamente condivisa oppure no”, ha premesso Nordio. E Salvini, in vista delle elezioni Europee, “potrebbe uscirne paradossalmente rafforzato”. E ancora: “Se va a processo va alle elezioni e probabilmente fa il boom di voti; se non va a processo, la sua politica sui migranti viene avvallata dal Senato anche per il futuro. Io avrei preferito la faccenda si chiudesse”, rivela.

Dunque, affrontando il tema dell’immigrazione in generale, Nordio si presta a interessanti riflessioni: “La legge del mare, spesso citata a vanvera, dice che devi salvare il naufrago e portarlo in un porto sicuro: Libia, Malta o Tunisia. Ma sono sicuri anche i porti delle navi Ong: Francia, Germania e Olanda”. Chiaro il messaggio: degli immigrati devono farsene carico i Paesi a cui fanno riferimento le Ong con le loro bandiere. Prosegue Nordio: “Nessuno sapeva sarebbero arrivati così tanti naufraghi, e la legge del mare non prevede si vadano a salvare al largo delle coste libiche con le navi Ong per naufragi programmati da organizzazioni criminali. Evidentemente nei governi precedenti abbiamo fatto accordi per cui ce li teniamo tutti qua, anche se salvati da navi militari straniere”.

“Tutto questo – prosegue Nordio – andrebbe spiegato alle autorità religiose, agli italiani, a tutti. I veri poveri restano lì, i migranti che arrivano non sono denutriti. I trafficanti sono intelligenti e spregiudicati, confezionano i gommoni, come si confezionano i pacchi di Natale, mettono dentro due o tre bambini destinati a morire per farci cadere nell’emotività. Noi non li prendiamo perché siamo buoni, ma perché siamo rassegnati – continua con toni durissimi -. Anche su questo dovrebbero riflettere le autorità religiose. Se uno va a controllare l’origine di questi flussi viene accusato di colonialismo. Il nodo è politico, l’abbiamo fatto incancrenire per anni. La tragedia è nata con l’insensata aggressione della Libia voluta da Sarkozy. Per usare una frase volgare ma geniale di Churchill: la Francia si è fatta il bidè in casa e poi ha fatto bere l’acqua a noi”, conclude Nordio. Un intervento da incorniciare.

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