Il patto franco-tedesco, rafforzato dalla firma di un nuovo trattato ad Aquisgrana, “non è una novità” e se per l’Europa rappresenta “un motore necessario”, comunque “non è sufficiente” e va allargato ad altri Paesi, compresa l’Italia. E’ quanto sostiene il Commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, in un’intervista al quotidiano La Stampa.
“La coppia franco-tedesca non è un club nel club, ma il cuore del cuore. Non dimentichiamo le ragioni che hanno portato alla creazione della Comunità: si voleva ancorare nella Storia la riconciliazione fra Parigi e Berlino dopo due guerre mondiali. Fra i fondatori c’erano loro due, ma anche l’Italia e il Benelux. Teniamolo presente”, argomenta Moscovici.
Secondo il commissario europeo, queklla franco-tedesca “è sempre stata un’amicizia aperta, una relazione inclusiva”. “L’Europa”, sostiene, “deve avere un motore e serve che sia franco-tedesco, perché se non sono d’accordo loro non si muove nulla. E comunque non basta. È un motore necessario, ma non sufficiente”.Di qui l’auspicio che “tutti i paesi possano portare il loro contributo alla costruzione europea, con pari forza, per avanzare insieme sulla strada dell’integrazione”. Compresa l’Italia. “Ho imparato da tempo che nulla può essere fatto senza avere al centro dell’Unione un’Italia ambiziosa e con una visione europea”, commenta Moscovici. (askanews)