A intervenire contro le dichiarazioni di Di Maio sul colonialismo anche il commissario europeo agli Affari economici e Finanziari Pierre Moscovici affermando che “certe parole sono usate a fini di politica interna, per provocare delle reazioni. Sembrano proprio delle provocazioni, tanto il loro contenuto è vuoto, o a volte irresponsabile. Bisogna guardarsi dal cedere alle provocazioni, bisogna evitare di fare un favore agli autori prendendole sul serio, perché non hanno alcun senso”.
Neanche dopo la convocazione dell’ambasciatrice il vicepremier ha fatto passi indietro: “Io non credo che sia un caso diplomatico, è tutto vero: il fatto che la Francia sia uno di quei paesi che stampando una moneta per 14 stati africani impedisce lo sviluppo di quegli stati africani e contribuisce alla partenza di profughi che poi muoiono nel Mediterraneo o arrivano sulle nostre coste”.
“Io mi sono stancato di parlare degli effetti dell’immigrazione e voglio cominciare ad affrontare le cause – ha proseguito di Maio – E le cause sono il mancato sviluppo degli Stati africani: dobbiamo lasciarli in pace a casa loro e starcene noi a casa nostra. E quando dico ‘noi’ parlo di quegli Stati europei che invece in questi anni, come la Francia, stampando una moneta per 14 stati come quelli africani si è avvantaggiata anche delle importazioni delle materie prime e ha avuto così anche la possibilità di avvantaggiarsi nella propria economia”. adnkronos
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