“Ci sono momenti nei quali una scelta può avviare un processo che segna il nostro futuro: le prossime elezioni Europee sono destinate a richiamare in un contesto più ampio quelle del 1948 in Italia. Chiamano in causa il nostro destino. E ancor prima che essere anti-sovranisti e anti-populisti, dobbiamo essere per l’ Europa”.
A spiegarlo è l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, in un’intervista alla “Stampa”.”Siamo dentro una globalizzazione che ci stringe. A questo punto il nostro destino di europei somiglia a quello degli Stati italiani nel Rinascimento: se non ci mettiamo assieme scompariamo dalla carta geografica” sottolinea Prodi.
“Bisogna battersi per l’ Europa – aggiunge – I sovranisti e i populisti non saranno mai in grado di risolvere neppure i problemi che loro stessi denunciano. Prendiamo la questione dei migranti. Il sovranismo non permetterà mai, mai, mai un minimo di accordo. Quella dell'”aiutiamoli a casa loro” è una menzogna. Non sono in grado e non vogliono attivare nessun piano organizzato in favore dell’ Africa, magari con Cina e Stati Uniti. Servono volontà e forti risorse: proprio ciò che loro non destinano a questi obiettivi”. (askanews)