Naufragio Libia, Bergoglio: “preghiamo per i responsabili”

“Penso alle 170 vittime (numero sparato a caso, ndr) naufraghi nel Mediterraneo, cercavano futuro per la loro vita. Vittime forse di trafficanti di esseri umani, preghiamo per loro. E per coloro che hanno la responsabilità di quello che è successo”. Così Papa Francesco, al termine dell’Angelus, ricorda i migranti morti a causa del naufragio del gommone partito dalla Libia la notte di giovedì 17 gennaio. Solo tre i superstiti, due sudanesi e un gambiano, ora a Lampedusa, portati lì dalla Marina Militare dopo la tragedia.

La preghiera e la vicinanza di Bergoglio per i migranti morti in mare al termine dell’Angelus è racchiusa in poche parole pronunciate a braccio. Poco prima aveva detto: “Oggi ho due dolori nel cuore: Colombia e Mediterraneo”.

Sì, preghiamo per i responsabili: le Ong, l’ONU e la Chiesa.