“Non portare in casa qualsiasi persona, perché sono molte le insidie del fraudolento. Una pernice da richiamo in gabbia, tale il cuore del superbo; come una spia egli attende la tua caduta. Cambiando il bene in male tende insidie, troverà difetti anche nelle cose migliori. Guàrdati dal malvagio, poiché egli il male prepara, che non contamini per sempre anche te. Ospita un estraneo, ti metterà sottosopra ogni cosa e ti renderà estraneo ai tuoi”.
Parole che, indubbiamente, sembrano uscite in campagna elettorale dalla bocca dal ruspante Ministro degli interni. Ebbene, colpo di scena! Il proclama leghista non è stato vergato dal trisnonno di Salvini, ma nientepopodimeno che da Yehoshua ben Sira (tradotto “Gesù figlio di Sirach”), un giudeo di Gerusalemme che avrebbe scritto il Siracide in tempi non sospetti di clima leghista vale a dire tra 196 e il 175 a.C .
I succitati versetti biblici (Siracide 11,29-34), come d’altronde tutti i testi dell’antico e del nuovo testamento, sono considerati dalla Chiesa Cattolica, Parola di Dio, quindi non impugnabili, non contestabili e non soggetti a libera interpretazione. Se la Chiesa odierna post Ratzinger ha cambiato idea e considera la questione (laica) dell’immigrazione una priorità rispetto ai valori classici (spirituali) del cattolicesimo, dovrebbe avere l’onestà intellettuale di rottamare le opere scomode dettate da Dio, e soprattutto ammettere senza remore che l’uomo creatura è più importante del Dio Creatore.
Gianni Toffali