“C’è stata un rete di protezione che lo ha aiutato e sulla quale stiamo facendo accertamenti”. Lo ha detto il capo dell’antiterrorismo Lamberto Giannini ricostruendo i passaggi principali della cattura di Battisti. “Fare i latitanti implica una serie di spostamenti e contatti, la nostra presenza assidua sul territorio e il monitoraggio costante ci ha consentito di rintracciarlo e di stargli addosso”, ha sottolineato Giannini, spiegando che “c’è stato il massimo impegno da parte delle forze di polizia e dell’intelligence e bisogna ringraziare la polizia boliviana, che ha dato un contributo fondamentale alle indagini che poi ci hanno consentito di catturarlo”. ansa