di Armando Manocchia
Tunisi – Sofiene Sliti, portavoce del polo anti-terrorismo, ha annunciato che la quinta camera penale presso il Tribunale di prima istanza di Tunisi, specializzata in crimini terroristici, ha condannato a morte per impiccagione cinque criminali, tra cui Borhen Boulaabi, dopo aver dimostrato il loro coinvolgimento nel massacro del minorenne Mabrouk Soltani, che fu decapitato nel novembre 2015. Boulaabi è stato arrestato dalle forze militari sabato 6 gennaio 2018. Del grave episodio abbiamo parlato qui >>> Tunisia: video-horror dell’Isis, decapitato un adolescente
Le immagini mostravano il ragazzo in ginocchio e con le mani legate dietro la schiena, mentre veniva interrogato da un gruppo di uomini che voleva fargli ammettere di aver ricevuto denaro dai militari in cambio di informazioni.
Dopo la decapitazione, i jihadisti consegnarono la testa al cugino della vittima, un 14enne, anche lui sulle montagne di Meghila, e gli ordinarono di portarla a casa come avvertimento per gli abitanti.
Il corpo mutilato del ragazzino fu trovato in un’area sulle montagne della regione di Kasserine, diventata dal 2011 una roccaforte dei jihadisti tunisini, e zona di addestramento per tutti gli estremisti provenienti dai vari punti del Sahel che da li’ partono per combattere in Siria e Libia.
Il ministero ha detto che Borhene Boulaabi, nato il 24 maggio 1991 a Kasserine, è “uno dei più pericolosi terroristi appartenenti al gruppo di Jund Al Khilafa” che guidava la Brigata del Monte Mghila, accusato anche di aver attaccato soldati dell’esercito nazionale a Henchir Talla, a Kasserine e alcuni membri della Guardia Nazionale di Sidi Ali Ben Oun a Sidi Bouzid.
Secondo Radio Mosaic Fm, il terrorista ha anche ammesso che gli estremisti del gruppo “Jounoud Al-Khilafa” avevano pianificato di uccidere 3 agenti delle forze dell’ordine che fanno servizio a Kasserine.
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