“Sovranismo Europeo” – Riportiamo l’opinione di Mirko De Carli, Coordinatore nazionale Alta Italia del Popolo della Famiglia
Il Popolo della Famiglia è in campo da fine novembre con la raccolta delle firme necessarie per presentare la lista: i dati sono davvero incoraggianti e diverse realtà regionali si stanno attivando in queste ore per darci il loro sostegno. Saremo l’unico partito presente col proprio simbolo sulla scheda elettorale che fa esplicito riferimento a una visione della casa comune europea saldamente ancorata alle radici cristiane proprie del nostro continente. Le nostra parola d’ordine sarà: sovranismo europeo. Cosa significa? Vuol dire dare piena e compiuta sovranità ai popoli europei affinché il Parlamento europeo sia un organo legislativo a tutti gli effetti, la Commissione europea venga eletta (nei suoi membri effettivi) direttamente dai cittadini Ue e si realizzi una piena e compiuta politica di difesa ed estera comunitaria. La nostra visione? Gli Stati Uniti d’Europa. Bisogna superare lo scontro ideologico in atto tra sovranisti ed europeisti, capace solo di ingenerare una sempre crescente guerra civile europea, ma concretizzare il progetto dei padri fondatori dell’Unione Europea: una patria dove tutti i popoli siano degnamente rappresentati è realmente sovrani.
Siamo gli “orbaniani” d’Italia e lavoriamo dentro al PpE affinché Webber, candidato alla presidenza della commissione europea, realizzi una decisa svolta a favore dei punti sopra illustrati. Alleanze? Di certo non più con i socialisti, credo che l’unica strada sia un dialogo con il fronte dei sovranisti con l’obiettivo di modificare i trattati fondativi dell’Ue per realizzare un piena e forte sovranità dei cittadini Ue. Obiettivo principale: superare l’Europa finanziaria per realizzare gli Stati Uniti d’Europa. La politica deve tornare, con rappresentanti europei democraticamente eletti, a governare i processi comunitari (in primis quelli monetari) per ridare reale “potere d’acquisto” alle famiglie e futuro alle imprese familiari che sono nel DNA del nostro continente
Credo che oggi i paesi dell’Est Europa rappresentino un modello di buon governo: tassi di crescita sopra il 3%, bilancia demografica attiva e gestione dei flussi migratori vincente. Credo che il modello ungherese, con politiche a sostegno della famiglia forti e coraggiose, sia da guardare con interesse. Dopo la formalizzazione della nostra adesione al Partito Popolare Europeo credo che la nostra partnership con Fidesz, partito di governo in Ungheria, sarà un passo decisivo e significativo. Il cammino del PdF per le prossime europee è a pieno regime.