Riportiamo parte della replica dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi alla lettera firmata da Umberto Contarello pubblicata dal Foglio mercoledì 2 gennaio.
“Davanti agli sciacalli e ai prestanome che guidano questo governo, la battaglia è culturale. Figurati se ho paura, Umberto. E certo non mi dimetto dall’Io. In questi anni ho sopportato il silenzio davanti a servitori dello stato che dicevano “Dammi le prove per arrivare a Renzi, devo arrestare Renzi”.
Ho sopportato la calunnia sui bambini dell’Africa e sui voli di stato, sui regali di Natale e sui dati del Jobs Act. Ho sopportato i voltafaccia di chi per anni si stendeva adorante al mio passaggio e oggi finge di non avermi conosciuto e i tradimenti di chi ha ancora un presente in politica perché ho combattuto a mani nude per lui. Ti immagini se posso avere paura di mettermi in marcia?”