Fare gli auguri ai cristiani durante le loro festività è come “se approvassimo la genuflessione davanti alle loro croci”. Così si legge in un editto emesso nientemeno che dal Gran Muftì dell’Iraq, figura istituzionale che rappresenta la massima autorità religiosa della confessione sunnita nel Paese.
L’editto, pronunciato dal Gran Muftì Mehdi al Someidi in un video postato sulla pagina Facebook ufficiale della Casa degli Editti irachena, ha provocato le dure proteste del cardinale e Patriarca cattolico iracheno Louis Raphaël I Sako, che ha definito il Gran Muftì “persona non integra”.”Sua Eminenza il Gran Mufti della Repubblica, lo sceicco Mehdi bin Ahmed al Sumeidi dichiara: Non è ammesso festeggiare il capodanno nè fare gli auguri o partecipare a questo evento”, cita il comunicato pubblicato su Facebook, ricordando ai musulmani che “chi fa gli auguri ai nazareni nelle loro feste è come se approvasse la genuflessione alle loro croci”.
Al Sumeidi, pur appartenendo alla corrente salafita dura e pura, la stessa che professano i jihadisti dello Stato Islamico (Isis), è anche a capo di due brigate sunnite che si sono unite ad una grande alleanza di milizie sciite paramilitare chiamata “Al Hhashd al Shabbi” (“Mobilitazione Popolare), come ha riportato la tv satellitare curda Rudaw.
“Chi adotta un tale messaggio è una personalità non integra”, ha detto il cardinale Sako, in un comunicato ripreso da Rudaw. Per il capo della minoranza cristiana in Iraq, l’editto riflette “concetti sbagliati, malvagi e lontani da una corretta conoscenza delle religioni”. (askanews)
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