A cinque responsabili della Federazione afghana di calcio, fra cui il presidente, è stato notificato un divieto a viaggiare fuori dal Paese, a seguito di nuove accuse di violenze sessuali ai danni di membri della nazionale femminile. La decisione è stata presa dal procuratore generale, che ha inserito il presidente della Federazione Keramuddin Karim e altri quattro responsabili in una lista di persone alle quali è vietato spostarsi in aereo e uscire dal territorio, ha riferito il portavoce Jamshid Rasooli.
Una delle giocatrici ha dichiarato al Guardian che Karim l’aveva portata in una camera segreta vicino al suo ufficio, dove con una pistola l’avrebbe minacciata dopo averla violentata e picchiata al volto. “Quando sono tornata in me, tutti i miei vestiti erano scomparsi e c’era sangue dappertutto”, ha raccontato la giocatrice, sotto copertura dell’anonimato. Un’altra giocatrice, invece, ha riferito che Karim l’avrebbe minacciata di tagliarle la lingua dopo che era riuscita a sfuggire alle sue avances.
A metà dicembre il procuratore aveva sospeso i cinque per agevolare le indagini a seguito di un primo articolo pubblicato dal Guardian a novembre; e la commissione etica indipendente della Fifa aveva sospeso Karim per 90 giorni. Una ex capitana della nazionale di calcio afghana, , fuggita dal Paese nel 2011 dopo minacce di morte per avere preso posizione a difesa delle donne agfhane, aveva dichiarato al Guardian di avere raccolto delle testimonianze di violenze sessuali, minacce di morte e stupri. I fatti si sarebbero svolti precisamente nei locali della Federcalcio, coinvolgendo il suo presidente, e anche durante un raduno a febbraio in Giordania. Il presidente dell’Afghanistan, Ashraf Ghani, si era detto “scioccato” da queste accuse, affermando che non tollera “nessuna violenza sessuale”, e aveva chiesto alla magistratura di avviare un’indagine. (la presse)