In Germania si discute apertamente sulla fine dell’euro

di Fabio Lugano

Il professor Thomas Mayer è membro della Ludwig Erhard Foundation e direttore fondatore del Flossbach von Storch
Research Institute. Il primo è piuttosto noto perchè è uno dei Think Tank (insieme a CesIFO) che influenzano la politica del governo tedesco, soprattutto sul lato CDU/CSU. Mayer è noto per essersi occupato di moneta e delle relative politiche, anche in un libro interessante, “Il nuovo ordine della moneta”, nel quale suggerisce la creazione di una commodity che ponga un limite alla possbilità di creazione del denaro da parte delle Banche Centrali sotto forma di debito.

Mayer per la fondazione Erhard si è già occupato del tema euro, suggerendo come soluzione sia alla copertura dei conti correnti, sia ai problemi di debito comunitari, l’acquisto sino a 7000 miliardi di euro di titoli di debito da parte della BCE, in modo da coprire e garantire completamente a garanzia i conti correnti e ridurre il problema del debito.
Questa soluzione non deve però apparire realistica neppure a Mayer, a tal punto che, al termine di una sua lezione, spiega come avverrà la rottura dell’euro.
La premessa è una crisi bancaria, il classico Bank Run, per un paese debole dell’area euro, cioè l’Italia, ma sentiamo direttamente dalla sa voce:

Uno studente chiede come può esserci un’evento di rottura dell’euro, lui, che, da francese, non ha mai pensato fosse possibile, ed allora il professore risponde:

Con una crisi bancaria in Italia. Quando inizierà la crisi bancaria in Italia allora faranno di tutto per arrivare ad un venerdì. e sapranno di dover avere una soluzione per la notte di domenica, altrimenti è la fine. Questo causerà la concentrazione mentale anche dei tedeschi e se la possibilità è quella di aprire il lunedì con un totale collasso dell’euro, con il caos per le strade, oppure una soluzione concordata che porti qualcosa a tutti, cioè monetizzazione del debito per gli indebitati e la possibilità di avere più valute nella sua giurisdizione per altri, se lo vogliono, allora tutte e due le parti avranno qualcosa. Gli italiani possono rivolgersi alla stampa il lunedì mattina e dire noi ci siamo riusciti, l’Italia prima, il nostro problema del debito è scomparso, ed il cancelliere tedesco può rivolgersi alla stampa e dire “Abbiamo preservato l’euro, ma domani chi non volesse utilizzare l’euro potrebbe usare altre valute”, così entrambi hanno qualcosa da offrire e questa è, fondamentalmente, la soluzione.”

Praticamente secondo Mayer la rottura del’euro transiterebbe attraverso un suo superficiale aggiustamento e salvataggio nel quale l’uro si “Mediterraneizzerebbe”, con monetizzazione dei debiti, ma lasciando i paesi con una concezione monetaria diversa (Olanda, Germania) di farsi la propria valuta. In teoria la soluzione accontenterebbe tutti, ma presenterebbe un certo problema di rivalutazione per il “Neo Super Marco”, e non è detto che a livello internazionale sia l’euro svalutato a prevalere.

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