MILANO – La proroga delle concessioni balneari senza gara per un periodo di 15 anni, come previsto da un emendamento alla Manovra, non piace all’Europa e sarebbe contro il Trattato stesso dell’Unione Europea. E’ quanto filtra alle agenzie di stampa da Bruxelles – scrive Repubblica – dove viene sottolineato che la Corte di Giustizia dell’Ue ha confermato che “l’estensione automatica di autorizzazioni esistenti” per le concessioni balneari “senza una procedura di selezione per potenziali candidati” va contro la direttiva sui Servizi. La Commissione europea tuttavia non si è ancora espressa.
In particolare, la proposta di modifica alla legge di Bilancio è stata presentata dalla Lega (primo firmatario il capogruppo al senato Massimiliano Romeo) ed è stata una battaglia che anche il ministro Centinaio aveva fatto propria. Prevede una proroga generalizzata delle concessioni balneari in vigore alla data di entrata in vigore della legge di bilancio (quindi dal primo gennaio 2019) e per 15 anni. Ma, notano dalla Corte di Giustizia dell’Ue, una simile impostazione sarebbe in contraddizione con una sentenza della Corte di Giustizia stessa del 2016, nella quale i giudici confermavano chiaramente che ‘l’estensione automatica di autorizzazioni esistenti per attività di business in proprietà marine e lacustri pubbliche per turismo e svago senza procedure di selezione dei potenziali candidate” contrasta con la direttiva servizi e con il Trattato Ue.