Riace, sindaco indagato: “Mi candiderei per arginare la destra”

“Per adesso sono negativo. Ma se dovesse servire a contrastare una deriva di destra – e questo deve nascere da una fortissima discussione, confronto – la potrei prendere in considerazione”. Lo ha detto all’Adnkronos il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, commentando quanto affermato dal sindaco di Sutri, Vittorio Sgarbi, che ieri, durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Lucano, ha lanciato l’idea di una sua candidatura alle Europee in un prossimo partito del critico d’arte, il Pci: il partito della cultura o civiltà italiana.

Una candidatura “vissuta diversamente sarebbe una visione troppo personale – ha commentato Lucano – Dovrebbe essere condivisa in un discorso più generale che coinvolga persone che non hanno ruoli ma sono legate a una idealità. Uomini come il missionario congoniano padre Alex Zanotelli, o Chiara Sasso, della Rete dei comuni solidali, e ancora Gino Strada, il sindaco di Rosarno Giuseppe Lavorato, il vice presidente Asgi Gianfranco Schiavone, l’avvocato Lorenzo Trucco, Alfonso di Stefano, rappresentante della Rete Antirazzista Catanese, il magistrato Emilio Cirianni, e anche il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio”, che oggi ha ricevuto l’obbligo di dimora ed è indagato per abuso di ufficio.

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“E’ inimmaginabile che Mario Oliverio possa essere accostato a cose del genere – ha commentato Lucano – Esprimo tutta la mia solidarietà umana a una persona vicina agli ultimi e come me impegnata sulla baraccopoli di San Ferdinando”, in provincia di Reggio Calabria.

Sono vicino agli ultimi, e i rifugiati sono i poveri del mondo come lo sono stati gli operai. Mio riferimento straordinario è Democrazia proletaria e una chiesa come quella di vescovi come Giancarlo Maria Bregantini e Francesco Savino, che vive il suo servizio ‘con’ e ‘per’ la gente, crede nella forza rivoluzionaria del Vangelo e punta sul dialogo e mette al centro gli ultimi”.

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