“Quest’anno, in particolare, ci chiama a riflettere sulla situazione di tanti uomini, donne e bambini del nostro tempo – migranti, profughi e rifugiati – in marcia per fuggire dalle guerre, dalle miserie causate da ingiustizie sociali e dai cambiamenti climatici. Per lasciare tutto – casa, parenti, patria – e affrontare l’ignoto, bisogna avere patito una situazione molto pesante!”.
Così il Papa agli organizzatori e agli artisti del Concerto di Natale in Vaticano, che avrà luogo domani, sabato 15 dicembre, nell’Aula Paolo VI, e il cui ricavato sarà devoluto a favore della Fondazione pontificia Scholas Occurrentes e della Fondazione salesiana Missioni Don Bosco.
“Quando l’ira violenta di Erode si abbatté sul territorio di Betlemme, la Santa Famiglia di Nazareth visse l’angoscia della persecuzione e, guidata da Dio, si rifugiò in Egitto. Il piccolo Gesù ci ricorda così che la metà dei profughi di oggi, nel mondo, sono bambini, incolpevoli vittime delle ingiustizie umane. A questi drammi la Chiesa risponde con tante iniziative di solidarietà e assistenza, di ospitalità e accoglienza. C’è sempre molto da fare, ci sono tante sofferenze da lenire e problemi da risolvere. C’è bisogno di un coordinamento maggiore, di azioni più organizzate, in grado di abbracciare ogni persona, gruppo e comunità, secondo il disegno di fraternità che accomuna tutti. Ecco perché è necessario fare rete”. (askanews)
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