Armando Manocchia: avete un gilet giallo? Tenetelo pronto

In un Paese che si dice ‘democratico’, dopo 10 anni di austerità e dopo 4 governi illegittimi che hanno massacrato i cittadini e l’economia, arrivano finalmente le elezioni, ma accade che –  invece di veder amministrare la parte politica che ha vinto le elezioni –  si verifica quello che non è mai successo in nessun paese democratico del mondo, e cioè che partiti opposti, in competizione tra loro, in contrasto come l’acqua con l’olio, si mettano insieme con un contratto di governo nel quale sono d’accordo su pochi punti, per fare un cosiddetto governo del cambiamento.

Ma, e ripeto ma, dopo 6 lunghi mesi, riscontriamo che la miseria – se non è aumentata – è la stessa di prima, che la disoccupazione – se non è aumentata – non è calata, che la ripresa economica è sempre la stessa ripresa per il culo, che i 5 milioni di italiani restano sempre sotto la soglia di povertà, che 1 milione e 800mila famiglie restano ancora in povertà assoluta, che a un milione e 200mila bambini manca sempre il minino per la sopravvivenza. Allora bisogna assumere la consapevolezza che questo non è un Paese civile e democratico e che non è cambiato e non sta cambiando.

Questo non è un governo del cambiamento come ci è stato prospettato, ma un governo esattamente come gli altri se non addirittura peggio. Perché? Perché almeno gli altri li conoscevamo bene, mentre questi fanno peggio perchè pare che, malgrado le apparenze, dipendano comunque dalla ‘sciatica’ di Juncker, da quel massone di Draghi, dall’organizzazione criminale che si chiama ONU, dalle paturnie della Merkel e dell’imbecille di Macron, nonostante abbiamo votato contro tutto questo sistema. Il fatto che si discuta la manovra economica con i commissari UE ne è la prova.

E allora, chi non è una pecora, una medusa o un portatore sano di imbecillità, chi non è succube, non puo’ continuare a genuflettersi. Bisogna reagire, ribellarsi, che non significa farlo a prescindere con la violenza. Io non amo la violenza. Io sono contro la violenza e anzi condanno chi sostiene che senza, non si ottiene nulla. Però questo è il momento di rivoltarsi contro il sistema, contro il NWO, contro questa fogna di Unione Europea e anche contro questo governo di paraculi. E’ arrivato il momento di rivendicare il sacrosanto diritto di manifestare la nostra volontà, i nostri diritti e di difendere le nostre istanze nelle piazze.

Come tutti sapete, il gilet giallo è il simbolo dell’emergenza. E rappresenta esattamente il nostro stato d’animo, la paura, l’insicurezza per la situazione politica ed economica in cui versa dell’Italia a causa dei rapporti con questa Europa. Siamo in emergenza. Le cause le conosciamo tutti. Lo scontro è su come rimuovere queste cause. Quindi, mettiamoci sto cazzo di gilet giallo e facciamoci sentire, facciamoci vedere, scendiamo in piazza anche noi, come hanno fatto i francesi – ma senza la violenza – per rivendicare i diritti umani violati, la Costituzione calpestata, la dignità di esseri umani, per rivendicare il LAVORO, il sacrosanto diritto ad essere curati, il diritto alla pensione, alla libertà di scelta, alla libertà di espressione.

Bisogna farsi sentire per rivendicare la nostra contrarietà all’invasione islamica, la nostra avversità al meticciato culturale, per dire no, e poi ancora mille volte no, al suicidio dell’Occidente chiamato Global compact migration, per opporsi al disastro della nostra economia con la fatturazione elettronica. Ma anche per rivendicare la nostra ferma volontà di tornare sovrani, per uscire da questo sistema criminoso e criminale chiamato € e da questa palude U€ gestita da usurai, cravattari, bankster. Infine, per rivendicare il sacrosanto diritto alla sicurezza e molte altre istanze che aggiungerò strada facendo.

Seguitemi e insieme realizzeremo un sogno. Prima l’Italia. Prima gli italiani.

Armando Manocchia