Francia – Le ultime due manifestazioni parigine hanno lasciato il segno. Nelle strade, sui monumenti, nelle menti, ma anche sui corpi di molti manifestanti. Giovedì, un gruppo di avvocati ha annunciato quattro denunce dei gilet gialli, feriti a margine di disordini che agitavano la capitale. “In una democrazia, la violenza legale deve rimanere legittima o la linea di demarcazione viene superata. C’è indubbiamente un uso sproporzionato della forza”
Carica esplosiva di 25 g di TNT – – Gli avvocati sollecitano solennemente il Primo Ministro a vietare l’uso delle granate GLI-F4, 339 delle quali sono state lanciate durante le manifestazioni del 1° dicembre a Parigi. Queste granate contengono una carica esplosiva di 25 g di TNT e sono l’ultima risorsa per la polizia ed i gendarmi prima dell’uso delle armi.
“In un rapporto congiunto del 2014, l’Ispettorato generale della Gendarmeria Nazionale e della polizia nazionale ha dimostrato che le granate possono mutilare o ferire mortalmente, ricorda Ainoha Pascual. L’anno scorso, un manifestante era stato ridotto a brandelli a Bure (Meuse). La Francia è l’unico paese dell’Unione europea ad usarle ancora.”
Ferito al torace
Per quanto riguarda le recenti manifestazioni, il 24 novembre, nei pressi della rotonda degli Champs Elysees, Gabriel, un giovane di 21 anni, ha perso la mano a causa di una granata GLI-F4. “La granata è stata lanciata quando assolutamente non stava accadendo nulla“, dice Pascual. La denuncia riguarda atti di violenza intenzionale, con conseguente mutilazione o invalidità permanente. Il ragazzo è già stato operato tre volte.
Il 24 novembre, Antonio, 40 anni, gilet giallo dell’Oise, è stato gravemente ferito al piede da una GLI-F4 vicino agli Champs-Élysées. “Non sa quando può appoggiare il piede a terra”, dice Raphael Kempf, uno dei suoi avvocati che chiede “la fine della militarizzazione delle forze dell’ordine”.
Le ultime due denunce riguardano ultimi eventi di sabato: Alexander, ferito a una gamba vicino all’Arco di Trionfo, e Filippo, 40 anni, feriti al petto.
“È una scelta politica usare queste armi”
Al di là di questi casi particolari, è la filosofia generale delle forze dell’ordine che gli avvocati del gruppo vogliono cambiare. E quindi l’uso di queste granate esplosive.
“Non vogliamo incolpare la polizia”, avverte Arié Alimi. “Spetta al governo assumersi la responsabilità. È una scelta politica quella di usare queste armi che feriscono e mutilano”. Mentre la protesta dei gilet sembra particolarmente tesa, immaginiamo che questo divieto non sia l’attuale priorità del governo.
“In Germania, gli eventi a margine del G20 ad Amburgo hanno dato origine a situazioni simili, gestite esclusivamente con cannoni ad acqua e granate lacrimogene. Perché non possiamo fare lo stesso?” obietta il signor Pascual. La storia dimostra che l’uso di tali armi da fuoco non ha impedito il degrado e la violenza.
Questa scena non è stata girata nella Russa del “dittatore Putin” o nell’Ungheria del “despota” Orban. E’ stata girata nella Francia del “democratico” Macron. Il dittatore non si trova nell’Europa Orientale. Si trova a Parigi e si chiama Emmanuel Macron. pic.twitter.com/wHtzSQvTTd
— Cesare Sacchetti (@CesareSacchetti) 7 dicembre 2018