I calcoli della Commissione: azzerare le emissioni nel 2050 costa 290 miliardi. Settantacinque bastano (forse) per combattere il riscaldamento globale.
Scrive Repubblica che l’Unione europea ha provato, in un rapporto uscito in questi giorni, a stendere il conto. E’ un conto assai salato. Se gli europei vogliono fare la loro parte per salvare il mondo, devono prepararsi a investire pesantemente in nuove energie e in nuove infrastrutture, sborsando da un minimo di 75 miliardi ad un massimo di 290 miliardi di euro l’anno, a seconda degli obiettivi, da qui al 2050. Che non usciranno dal nulla, precisa Bruxelles, ma, in buona sostanza, dalle tasche di famiglie e imprese, sotto forma di tasse (come quelle di Macron sui carburanti) o di bollette. L’equivalente di una cifra fra 150 e 600 euro l’anno, in media, per ogni europeo. Sono un sacco di soldi e la forchetta è assai ampia. Questo perché la Commissione non ha precisato degli obiettivi (saranno i singoli governi e il nuovo Parlamento di Strasburgo a dover decidere), ma ha fissato i paletti entro cui muoversi.
L’Onu calcola che, per rientrare anche solo nel tetto di 2 gradi al 2100, l’economia mondiale dovrebbe triplicare gli sforzi attuali di contenimento delle emissioni.
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