Proferire insulti sui social network non costituisce reato, ma rappresenta tutt’al più un “modo di sfogarsi o di scaricare lo stress”. E’ quanto ha stabilito la Procura di Roma nella richiesta di archiviazione di una denuncia di una ragazza per diffamazione online. “Le espressioni denigratorie costituiscono un modo efficace di sfogare la propria rabbia e godono di scarsa credibilità“, si legge nell’atto.
A sporgere denuncia è stata una ragazza romana, definita da un amico “una malata mentale, una bipolare che si imbottisce di psicofarmaci” e figlia di un padre “ubriaco che la maltratta”. tgcom24.mediaset.it