In Italia ci sono quattro milioni di padri single, di cui 800mila con problemi economici perché dopo la separazione devono far fronte a spese doppie con un solo stipendio e finiscono in miseria. Ogni anno si suicidano 200 mariti separati ma nessuno pare se ne curi.
La violenza non ha genere – -“Solo nel 2016 si stima che siano stati 200 i suicidi di padri separati nel nostro Paese, mille in tutta Europa”, spiega a Libero l’avvocato Walter Buscema, dell’associazione Nessuno Tocchi Papà, che annualmente fornisce assistenza a un milione di persone.
I numeri – – Si stima ci siano 4 milioni di padri separati in Italia, di cui 800mila si trovano in gravi difficoltà economiche, causate dalla separazione. La sofferenza, in questi casi, si amplifica anche perché diventa difficile vedere i figli. “Si tratta di una vera e propria tragedia sociale”, continua Buscema. A confermare questa situazione ci sono anche i dati dell’ultimo rapporto della Caritas, sulla povertà nel nostro Paese, che sottolinea come il 46 per cento dei padri separati vive in gravi condizioni di indigenza a causa della separazione.
L’affido – – “L’affido condiviso è un provvedimento che è rimasto sulla carta. Di fatto nelle sentenze dei giudici il padre viene ridotto a genitore dei serie B”, precisa Buscema. “La legge non tutela il diritto del bimbo di crescere con entrambi i genitori” e questo “comporta ripercussioni di carattere fisico e psicologico che si manifestano sia nell’adulto che nel minore”.
Il ddl Pillon – – Qualcosa, a livello normativo, andrebbe fatto. “Il ddl Pillon costituisce una svolta necessaria e dovrebbe riportare equilibrio in una situazione di evidente disparità, dato che nel 97 per cento dei casi i minori vengono collocati presso la madre”, dice Ivano Giacomelli, segretario generale dell’associazione CODICI. “Molti papà sviluppano la sindrome da alienazione parentale (Pas), una vera e propria patologia che spesso conduce alla depressione”.