Minacce e vessazioni, don Ernesto ha deciso di denunciare il racket dell’elemosina che da mesi lo sta tartassando. Il parroco della comunità di Santa Maria Liberatrice, nel quartiere di Testaccio di Roma, ha aperto le porte della chiesa ai rom. Ma nel giro di poco tempo, nomadi da tutta la Capitale hanno raggiunto il suo oratorio per ottenere denaro. E don Ernesto ha iniziato a ricevere intimidazioni continue. Il sacrestano racconta a NewsMediaset: “Arrivano agli ingressi degli uffici parrocchiali e iniziano a gridare”. Don Ernesto li ha denunciati ai carabinieri dell’Aventino.
Come spiega il parroco, un anno fa una famiglia nomade ha chiesto aiuto bussando alla porta della sua chiesa. Don Ernesto ha inoltrato una lettera al Vaticano che regolarmente spediva un assegno di 200 euro. Progressivamente le famiglie rom che richiedono l’aiuto economico sono aumentate fino a diventare una trentina. Il prete si è trovato impossibilitato a far fronte a tutti. Le richieste si sono, allora, trasformate in minacce. “Arrivano all’ingresso degli uffici parrocchiali e cominciano a gridare – riferisce il sacrestano. – Ho capito anche io che sono ingestibili”.
I carabinieri dell’Aventino hanno tranquillizzato il sacerdote, dandogli un numero di telefono dedicato che, in caso di emergenza, farebbe entrare in azione gli uomini dell’Arma. “Seguiamo con attenzione la vicenda – fanno sapere i militari – e stiamo monitorando alcuni soggetti. Qualora si ravvisassero minacce più forti o violenze si potrebbe intervenire per estorsione; sicuramente l’aver denunciato i fatti agevola il nostro lavoro”. Al parroco è arrivato il sostegno del cardinale Giovanni Lajolo. tgcom24.mediaset.it