Manovra, Prodi contro il governo: “il deficit al 2,4% è una provocazione”

Romano Prodi, ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Commissione Ue non ha dubbi: per il governo M5S-Lega era possibile raggiungere un accordo con la Ue su di un livello di deficit di compromesso al 2%. Ma insistere sul 2,4% “è stato evidentemente una provocazione”. Intervistato da Lucia Annunziata nella trasmissione di Rai3 in mezz’ora in più l’ex premier ha anche segnalato l”estremo interesse politico” di una situazione nella quale da un lato il Governo resta molto popolare nei sondaggi mentre i cittadini non comprano più i suoi titoli pubblici. Dicotomia a suo avviso foriera di cambiamenti poltici.

“C’era tranquillamente – ha detto Prodi – la possibilità d’intesa a metà strada sul 2%, che andava bene anche all’Italia. Il 2,4% è stato evidentemente una provocazione, soprattutto perchè accompagnata primo da previsioni non realistiche sullo sviluppo futuro, secondo con una politica di spesa che non produrrà crescita perchè è più su roblemi di distribuzione che non su problemi d’investimento”.

Il governo italiano è ancora in tempo per aggiustare il tiro? “Si doveva, e secondo me siamo ancora in tempo, fare un progetto d’investimento per lo sviluppo economico futuro”, ha affermato l’ex premier per poi puntualizzare: “Quando dico con un minimo di saggezza saremmo ancora a tempo, presumo che non possa essere considerata saggezza dire noi non cambiamo una virgola, perchè questa è provocazione non è saggezza”.

Prodi descrive poi “una strana situazione: il Governo gode di grandissima popolarità, secondo tutti gli opinion polls. Però i cittadini non comprano i titolo del governo. E’ una cosa di un interesse politico estremo, perchè di solito queste decisioni inconsce precedono dei cambiamenti della coscienza politica, vedremo”. ASKANEWS