Volontaria rapita in Kenya, la famiglia chiede silenzio stampa

La famiglia di Silvia chiede il silenzio stampa. “Silenzio e pace, speranza e forza”: è quanto chiede la famiglia di Silvia Costanza Romano, la 23enne volontaria milanese rapita in Kenya. La sorella maggiore, Giulia, chiede che la sua famiglia non venga più contattata dai media. “Non condivideremo nessuna informazione finché Silvia non sarà a casa – dice Giulia Romano – e vi preghiamo di smetterla di cercare di contattarci perché non siamo una famiglia cui piace stare in tv o suoi giornali“.

Nell’ambito delle indagini sul rapimento la polizia keniana sta cercando un uomo che aveva affittato camere per due sospetti scomparsi dal momento del sequestro. E’ quanto emerge da informazioni rilanciate dal sito del quotidiano keniano Daily Nation. Il ricercato si chiama Said Abdi Adan, è un residente della contea di Tana River (a nord-ovest di Malindi) ed “é scappato dalla zona alcuni giorni prima dell’attacco”, precisa il sito del più diffuso quotidiano del Kenya.

“Una persona del posto, Mr Malik Said Gasambi, ha detto ai giornalisti che Adan ha affittato una casa a Chakama e più tardi ha portato a viverci due persone”, scrive Daily Nation, riferendosi alla località dove operava ed é stata rapita Romano. “Gli ho dato due stanze nelle quali hanno passato notti a masticare miraa”, ha detto Gasambi usando un sinonimo del “qat”, la pianta che con un alcaloide che causa eccitazione ed euforia. “Sorprendentemente, tutti sono spariti dall’attacco. Sono partiti silenziosamente portandosi tutto quello che avevano”, ha aggiunto il residente. ANSA