Accogliere i profughi è un dovere, dicono in tanti, ma probabilmente ci sono dei limiti a tutto. Ne è prova la video testimonianza di una mamma di Cassino che, ritrovatasi circondata da migranti irrispettosi del vivere civile, risulta esser prigioniera in casa propria, con il marito operaio e due bambini. La donna, che ha sporto denuncia anche alla Polizia di Stato, ai Carabinieri e all’Asl, ha inviato una disperata richiesta d’aiuto al ministro dell’Interno Matteo Salvini, chiedendogli di intervenire (https://notizie.tiscali.it)
Convivenza impossibile – La signora, che dice di chiamarsi Domenica, vive in una palazzina che, mese dopo mese è cambiata, diventando alla fine un vero e proprio centro d’accoglienza. Dopo la decisione di un inquilino, che ha deciso di concedere in affitto la propria abitazione a una cooperativa che si occupa dell’accoglienza dei profughi, la quiete nel condominio è andata scomparendo. I restanti proprietari, esasperati, hanno dovuto optare per abbandonare anche loro la propria casa, affittandola ad altre cooperative. Ora, la famiglia di Domenica, è rimasta sola, ostaggio dei migranti e dell’impossibilità di trovare un’altra casa. La signora, che ribadisce di non esser razzista, racconta di comportamenti che, definire semplicemente incivili sarebbe poco. I rapporti sessuali consumati sui balconi, i profilatici usati e gettati nel giardino condominiale e le interiora di animali lanciati dalle finestre sono uno spettacolo inaccettabile. Da due anni la famiglia è ostaggio di questi incivili. Della vicenda se ne è occupata anche Striscia la Notizia, ma non è cambiato nulla. La lettera al Guardasigilli è stata fatta recapitare dal segretario provinciale del movimento dello Scarpone, Niki Dragonetti che in questi mesi ha presentato esposti all’Asl sulle condizioni igienico-sanitarie in che versano gli appartamenti con all’interno i richiedenti asilo.
La lettera al ministro Salvini
“Gentilissimo Ministro – scrive la donna – mi chiamo Domenica e vivo a Cassino, con due bimbi piccoli e un marito operaio che lavora senza sosta per portare avanti la famiglia e pagare il mutuo. Il mutuo di una casa che oramai è senza più valore seppur situata in una zona suggestiva ed antica di Cassino. Una palazzina con vista panoramica che ospita appartamenti trasformati in centri di accoglienza per immigrati. Quando abbiamo saputo che avremmo avuto altri inquilini non avremmo mai immaginato di dover pensare a vendere la nostra casa e lasciare quel luogo a noi tanto caro. Perché nelle cooperative vige l’anarchia assoluta. Nessuno si occupa di queste persone. Nessuno controlla cosa fanno durante la notte. Nessuno ha rispetto di noi che siamo costretti a sopportare rapporti sessuali sul balcone, interiora di animali lanciati dalle finestre e che finiscono nel nostro giardino insieme a profilattici usati e altre porcherie che da donna ho vergogna a scrivere. Ho segnalato la cosa a tutte Istituzioni. Ho sporto denuncia alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, all’Asl. Nell’intera zona siamo quindi costretti a vivere barricati in casa per non vedere lo spaccio di cocaina che avviene sotto le nostre finestre. Per non parlare della prostituzione di donne di colore sempre in uno degli appartamenti che dovrebbero ospitare, come per Legge, solo rifugiati politici”.
Forze dell’ordine non possono fare molto
“Signor Ministro – prosegue la donna – se vero è che questa gente non rispetta le regole, è anche vero che nessuno si preoccupa di farle rispettare. Ogni volta che ho visto animali morti volare dal balcone, spacciatori cedere la droga e preservativi volare dal balcone, ho allertato chi di dovere. Le forze dell’ordine arrivano, annotano, denunciano ma poi niente cambia. E noi siamo sempre più disperati e con il terrore che peggio possa accadere. Perché alcune di queste persone sono violente, spregiudicate e nulla hanno da perdere”.
L’appello: “Ci aiuti, lo faccia per i miei bambini”
E poi la richiesta. “Le chiedo un aiuto. Lo faccia per i miei bambini. Non vogliamo altro che tornare a vivere serenamente nella nostra casa. Vogliamo uscire in giardino l’estate senza aver paura di dover vedere o sentire cose oscene. Senza la paura di trovare le galline senza interiora sull’uscio di casa. Non ci spaventa la fatica. Non ci spaventa il lavoro. Ci spaventa l’insicurezza nella quale siamo sprofondati”.