La Corte europea dei diritti dell’Uomo ha dato ragione ad Aleksey Navalny: i ripetuti fermi e arresti del “nemico numero uno” di Putin sono illegittimi e frutto di persecuzione politica.
L’oppositore russo non ha nascosto il suo entusiasmo in aula. Questa sentenza, ha dichiarato, e’ “una grande vittoria” e ha “notevole importanza non solo per me, ma anche per le moltissime persone in tutta la Russia che vengono regolarmente acchiappate e messe dentro per palesi motivi politici”.
Tv russa: “Il dissidente Navalny collaboratore dei servizi segreti britannici e USA”
La magistratura russa ha condannato i due fratelli Navalny a tre anni e mezzo per frode e riciclaggio nell’affaire Yves Rocher. Secondo la tesi dell’accusa, i due hanno frodato due aziende francesi, una delle quali è una filiale del gigante dei cosmetici Yves Rocher, di una somma pari a 30 milioni di rubli (526mila dollari).
Navalny è già stato condannato anche nel 2013 a cinque anni di carcere con la condizionale per altre accuse di corruzione.