Alessia Morani, la donna bionica: “Io lavoro pure con il raffreddore!”

foto instagram

Fermi tutti: alla Camera c’ è un’ anima gentile e laboriosa che riscatta decenni di fancazzismo organizzato. Finalmente le istituzioni vivono una stagione di riscatto anche agli occhi dei più scettici. L’antipolitica è muta. Silente. Risuonano solo gli starnuti di Alessia Morani. Deputata del Partito democratico che sfida indomita la rinite.

Contro i Cinquestelle brandisce fazzolettini cinque veli. Lo stato influenzale contro l’ autoritarismo di Stato. È mercoledì notte e Morani twitta una foto in cui si pulisce il mocciolo con la mano. Scelta ecologista controllo l’ abuso di carta che causa il disboscamento delle foreste. Chapeau. Ma non è questo il suo solo merito. La dem, con il suo post, vuole sottolineare che l’ indisposizione fisica non la ferma. È sul pezzo. Che lavora. Eroina. «Nonostante il raffreddore», informa i suoi follower, «sono ancora in Commissione a discutere gli emendamenti al disegno di legge su corruzione e prescrizione».

DONNA BIONICA
Applausi. La deputata renziana, finora nota prevalentemente per il suo tattoo floreale sul collo del piede, guadagna una nuova menzione.

Una nuova voce da mettere in curriculum. La donna bionica. L’ onorevole medio, al primo sintomo influenzale, manda il certificato medico e si mette in malattia, salvando la diaria. Lei no. Alessia è una donna d’ acciaio. Ha una missione compiere. Fare opposizione al governo gialloverde. C’ è il disegno di legge anticorruzione che si vota in Commissione e lei vuole fare le pulci alla maggioranza. E anche i microbi.
Si parla di prescrivere reati, non medicine. Eppure lei sta lì. Indomita. Opposizione dura. Il carro dei vincenti contro il catarro dei perdenti.

Come al solito, sui social, nessuno riconosce i meriti altrui. Allora la povera Morani si becca una scarica di insulti. «E beh», scrive Osho, «c’ hai il raffreddore, mica le emorroidi». Volgare. Altri replicano con sarcasmo. Come Mauro: «Non me ne parli…. hanno visto deputate entrare in Aula con le doppie punte ai capelli. Fatto gravissimo».

Poi arrivano i moralisti. Tipo Lorenzo: «Guardi che molte Partite Iva vanno a lavorare con la febbre per poter pagare le tasse e sentirvi dire che i vitalizi non si toccano». Ingrato. «Addirittura il raffreddore!! Mamma mia!!
Ma come fai?», si indigna Claudio, «ci sono precari, assunti tramite cooperative, che devono andare al lavoro con la polmonite, perché se stanno a casa sono “sostituiti” e perdono quel poco che hanno grazie al vostro Jobs act. Vergognati».

«IO SONO IN FABBRICA»

Poi arrivano le prese per i fondelli: «Diamo una medaglia a questa santa donna». Oppure «Io ho il raffreddore e il ciclo e sto in fabbrica», scrive Veronica. «Aspè», twitta Il Diplomatico, «ti do un fazzoletto, non fare con le mani».

C’è chi non crede alla sincerità della deputata renziana. Magari voleva solo un sostegno in un momento di défaillance fisica. Invece no. «A sto punto», azzarda Alf, «sono convinto che ti piace essere insultata».

di Salvatore Dama – –  www.liberoquotidiano.it