Liberi e Uguali non esiste più. La lista politica fondata sull’alleanza dei partiti Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, Sinistra Italiana e Possibile, lanciata ufficialmente il 3 dicembre del 2017 da Pietro Grasso si è formalmente sciolta, non riuscendo a spegnere neppure una prima candelina. La formazione, guidata da Grasso, non ha mai ottenuto grandi risultati alle urne. Basti dire che alle politiche del 4 marzo la lista era riuscita a conquistare appena il 3,3 per cento dei voti…
I primi scricchiolii furono avvertiti già all’inizio del viaggio, all’alba del dopo-voto quando, con Bersani promosso alla Camera e D’Alema bocciato al Senato, il partito comincia ad accusare subito i primi sintomi di una crisi che poi diventa evidente con l’addio di Civati e il progressivo allontanamento della Boldrini, che dopo qualche tempo annunciò l’intenzione di congedarsi dal partito per formare una lista progressista ed europeista in grado di accorpare sotto un unico soggetto elettorale sigle, delusi e fuggiaschi della sinistra.
Di recente anche Mdp aveva fatto sapere di voler lasciare Liberi e Uguali: “Vogliamo rimetterci in discussione in un campo nuovo”, hanno scritto i coordinatori del partito guidati dal segretario Roberto Speranza, e c’è chi pensa possa concretizzarsi già a breve un riavvicinamento al Partito democratico, insieme tra gli altri a Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema. (TISCALI.IT)