I servizi sociali di Cisterna di Latina e la famiglia Mariottini avevano chiesto che Desirée fosse mandata coattivamente in una comunità per tossicodipendenti, ma il tribunale dei Minori si era opposto. Tutto questo tre giorni prima che la ragazza di 16 anni fosse trovata morta in un palazzo abbandonato in via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo di Roma (nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 2018). E’ quanto rivela il Corriere della Sera, che cita come fonte le indagini della procura di Roma.
Agli inizi di ottobre Desirée era stata fermata per spaccio di pasticche di Rivotril e per questo motivo i servizi sociali avevano richiesto al giudice l’ingresso forzato in una comunità di recupero. Ma, scrive il quotidiano milanese, “secondo il giudice, vagliata anche la disponibilità delle strutture, non c’era urgenza per disporre il ricovero”.
Il Messaggero riporta alcuni estratti delle intercettazioni del gruppo di testimoni che il 24 ottobre fu lasciato in questura per circa 10 ore. “Il bulgaro mi ha detto che ha visto un marocchino di carnagione bianca che si t… la ragazza mentre quella lì era morta”, dice una delle testimoni, Narcisa. “Hanno abusato di lei anche dopo la morte”, dice Giovanna. “Chiamava aiuto con l’anima”, replica Noemi. notizie.tiscali.it