Non pago del fatto di averli massacrati con le sue tasse, indomito e sempre presente in televisione, ora Mario Monti passa all’insulto contro gli italiani. Lo fa in studio da Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, dove mettendo nel mirino il governo attacca anche i suoi connazionali. Prima, il Loden evoca scenari da incubo: “L’Italia rischia di ritornare in recessione e rischia che scompaiano i risparmi degli italiani“. Il che, detto da lui, sembra quasi una barzelletta.
“Le parole vagamente violente del governo – continua – hanno portato lo spread a 300 punti, contro i 119 della Spagna e i 30 della Francia. Quando i tassi salgono sul mercato, il valore delle obbligazioni cala e le banche, che hanno tanti titoli in pancia, soffrono”. Dunque, la profezia: “Sui conti correnti si può invece stare tranquilli, ma se lo Stato facesse fatica a reperire soldi sul mercato, il governo potrebbe far ricorso ai risparmi degli italiani”. L’uomo delle tasse, insomma, evoca la patrimoniale.
Poi, come detto, si passa agli insulti. Parla dello slogan della Lega, “prima gli italiani”, e afferma: “È uno slogan che fa la eco a Donald Trump. Ma allora dovremmo dire prima la Ue! Comunque un governo serio farebbe educazione civica verso i propri cittadini poiché prima gli italiani parla di superiorità, ma a pensarci bene noi non ci stupiamo della corruzione, non siamo contribuenti fedeli e abbiamo tanti altri difetti. Quindi anziché dire prima gli italiani dovremmo eliminarne i difetti. Invece questo governo cosa fa? Pettina gli evasori, per questioni elettorali, con condoni a ripetizione”. Insomma, gli italiani sono “evasori pettinati dal governo”.
Non poteva mancare poi una battuta contro Matteo Salvini: “Il Ministro dell’Interno fa tutto lui, incluso il Ministro degli Esteri. Chiude accordi da solo coi Visegrad; va da Putin e dice che si sente meglio in Russia che a Bruxelles; dice che se ne frega delle richieste della Ue, eccetera. Ma lui è agli Interni, non agli Esteri”, conclude nel suo intervento zeppo di livore.