Hanno votato gli americani ma a festeggiare è il Pd. Evviva, evviva! La sinistra italiana festeggia la vittoria del Partito Democratico alla Camera. Messa così, pare un sogno. E lo è, infatti, o meglio, è la consolazione nel gioco di parole. Perché il Partito Democratico in questione non è il Pd, ma l’asinello degli Stati Uniti, e la Camera non è a Roma ma a Washington. Tuttavia, di qua dell’Atlantico ieri si sono innalzati i peana.
Niente di nuovo. Vale sempre la solita, meravigliosa battuta del prodiano Arturo Parisi risalente al lontano 2008: «Abbiamo perso l’Abruzzo ma in compenso abbiamo vinto l’Ohio». A guidare il PD c’era Walter Veltroni, uscito acciaccato dalle politiche e dalla mini tornata delle regionali. Nel Paese vinceva tutto Berlusconi ma, comunque, dalle parti dei dem di casa nostra si esultava per il trionfo di Barack Obama.
Ora, è la stessa cosa. A guida del Pd non c’è nessuno, la sinistra non trova il verso di riconquistare la fiducia del popolo e però si aggrappa a questa vittoria dei democratici americani alla Camera nelle elezioni di midterm. Che poi più che una vittoria è una vittorina considerando che il preventivato terremoto ai danni di Donald Trump non c’è stato e i repubblicani mantengono la maggioranza al Senato. Fa nulla, tutto è buono per sognare, per rivendicare chissà quali cambiamenti di scenario. L’ex premier…