Come già esplicitato nelle osservazioni e raccomandazioni dettagliate inviate al Governo e al Parlamento nelle ultime settimane (disponibili sul sito <http://www.unhcr.it> www.unhcr.it), l’UNHCR intravede un rischio in particolare rispetto alle nuove misure relativi alla detenzione amministrativa in attesa dell’identificazione o dell’espulsione, le cosiddette procedure accelerate alla frontiera, e le domande d’asilo reiterate. Questi nuovi provvedimenti, nella formulazione attuale, non forniscono garanzie adeguate, soprattutto per le persone vulnerabili e quelle con esigenze particolari, come per esempio le persone che hanno subito abusi e torture.
Inoltre, gli standard ed i servizi offerti nei centri di prima accoglienza devono poi essere garantiti. Questo è particolarmente vero poiché ora tali centri ospiteranno tutti i richiedenti asilo (tranne i minori non accompagnati) per l’intera durata della procedura d’asilo. Questi centri sono spesso sovradimensionati, sovraffollati e relegati in zone remote, lontane dai servizi di base. Sono spesso inadeguati per rispondere alle reali esigenze delle persone accolte – persone che hanno spesso subito indicibili sofferenze non solo nel loro Paese di origine, ma anche durante il lungo e pericoloso viaggio verso l’Italia. È fondamentale aiutare i nuovi arrivati ad addattarsi, integrarsi e partecipare pienamente alla vita culturale, sociale e economica dell’Italia, anche attraverso l’accesso a diritti fondamentali quali l’istruzione, il lavoro, la salute, l’abitazione. (LaPresse)
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