Tre ore davanti al Gip nel carcere di Regina Coeli, ma solo uno dei tre fermati ha parlato. E intanto il giudice delle indagini preliminari Maria Paola Tomaselli ha convalidato i fermi e ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i senegalesi Brian M., Mamadou G. e per il nigeriano Alinno C. I tre stranieri fermati per lo stupro di Desirée Mariottini hanno agito, scrive il gip, “con pervicacia, crudeltà e disinvoltura”, dimostrando “una elevatissima pericolosità non avendo avuto alcuna remora a porre in essere condotte estremamente lesive in danno di un soggetto minore, giungendo al sacrificio del bene primario della vita”. Per il giudice sussiste “concreto pericolo di recidiva e di fuga a carico degli indagati, soggetti tutti irregolari sul territorio nazionale rispetto al quale non presentano alcun tipo di legame familiare e lavorativo“.
“Meglio lei morta che noi in galera”, la frase choc
Secondo quanto si apprende, a rispondere alle domande sarebbe stato solo il senegalese di 43 anni Brian M. mentre l’altro senegalese, Mamadou G., 27 anni, e il nigeriano, Alinno C. di 46 anni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Il nigeriano Alinno: “Mai toccata”
“Non mi sarei mai permesso neanche di toccare Desirée perché si vedeva che era una bambina”: è quanto avrebbe riferito al suo difensore proprio quest’ultimo, il nigeriano Alinno C.. “Il mio assistito ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere perché non è in grado di capire di che cosa è accusato”, ha detto l’avvocato.
“Io non c’entro nulla con questa storia. Non sono stato io, sono stati altri” ha detto il senegalese Brian Minteh. Il senegalese avrebbe negato ogni responsabilità e avrebbe fatto riferimento ad altre persone. Elementi che verranno ora verificati dagli inquirenti.
I REATI – Agli indagati vengono contestati i reati di omicidio volontario, violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Un quarto uomo, il ghanese Yusif S., è stato arrestato venerdì ed è detenuto nel carcere di Foggia. adnkronos.com