12 ore di agonia in balia delle belve che l’hanno portata alla morte

L’unico tentativo che hanno fatto per salvarle la vita, è stato somministrale “acqua e zucchero, poi quando hanno visto che stava diventando cianotica la hanno messa su un divano, dopodiché moriva”. Anzi, qualcuno avrebbe pure detto: “Meglio che muoia questa tossica” E’ il racconto choc fatto da una delle persone presenti all’interno dello stabile abbandonato di vai dei Lucani, a San Lorenzo, dove ha trovato una morte orribile la povera Desirèe.

Dal verbale degli interrogatori e dall’audizione dei testimoni, emerge una squallida e terribile vicenda che ha come unica vittima la 16enne di Cisterna di Latina. E’ il teste Di Leo, secondo quanto riportano il Messaggero e il Tempo, a fare le dichiarazione più pesanti: “Un giovane africano di cui non ricordo il nome mi ha confidato che lui si trovava dentro al capannone… avrebbe visto Desirèe deceduta con gli abiti strappati. Mi diceva che alla sua presenza la giovane si è sentita male quindi le hanno dato acqua e zucchero poi visto che diventava cianotica veniva adagiata su un devano e moriva”. Additittura qualcuno presente, compreso che per la 16enne non c’era più nulla da fare, avrebbe esclamato: “Ma che muoia pure ‘sta tossica

Un altro dei presenti ha detto agli inquirenti di essere entrato “all’interno dello stabile, ho sentito una ragazza che piangeva e urlava frasi come: “Voi l’avete uccisa, voi l’avete violentata” e si rivolgeva a tre uomini chiamandoli per nome: Pako, Sisko e Ibrahim”. I pm non hanno dubbi. Nel decreto di fermo scrivono che Desirée sarebbe stata “prima drogata e poi sottoposta a ripetuti rapporti sessuali non consenzienti”, come provato anche da “varie lesioni riscontrate sul corpo e sulle parti intime”. Dodici ore di agonia che l’avrebbero portata alla morte.  www.tgcom24.mediaset.it