16 ottobre 2015 – “Bruxelles è una istituzione a cui diamo 20 miliardi di euro ogni anno e ne prendiamo indietro 11. Ogni anno, quindi, diamo 9 miliardi all’Ue. Non ci può dire quali tasse tagliare. Se Bruxelles ti boccia la legge di Stabilità tu gliela restituisci tale e quale e fa uno pari”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi ai microfoni di Radio24 il 16 ottobre 2015
“Bruxelles non ha nessun titolo per intervenire nel merito delle misure” della legge di stabilità, “Bruxelles non è il nostro maestro”, ha sottolineato. “La subalternità italiana in questi anni -ha aggiunto il premier- è stata particolarmente sviluppata nei confronti dei burocrati di Bruxelles”.
Intanto è polemica sulle frasi del presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. Renzi, lasciando il vertice europeo terminato nella notte, ha detto che le affermazioni di Tusk, che parlando al Parlamento europeo ha paragonato l’Italia all’Ungheria nella gestione della crisi migratoria, “non sono state le più idonee, non tanto verso il governo italiano ma verso il popolo italiano”. “Il popolo italiano in questi mesi ha fatto un lavoro straordinario, ha salvato decine di migliaia di persone. E’ un popolo che ha lavorato con grande attenzione”, ha aggiunto Renzi.
Renzi! Un impenitente caprone. Non ha ancora capito e non lo capirà mai che quando si fa la pipì controvento, inesorabilmente ti ritorna tutto in faccia. Faccia di bronzo e megalomane, da ricovero.