Il leader della Lega è chiaro con il suo stato maggiore: «Bisogna tirare in lungo, anche perché non otterremmo le elezioni anticipate. Fuori noi, altri farebbero dell’altro». Salvini non deve dare un nome ai protagonisti della presunta manovra di Palazzo.
Gli indizi raccolti dai leghisti, scrive il Corriere della Sera, conducono al presidente della Camera Fico, «che ci sta lavorando», e arrivano fino «al Quirinale e all’ establishment europeo»: «Perché siamo noi a essere temuti a Roma come a Bruxelles, non i Cinque Stelle».
La scorsa settimana i vertici della Lega hanno fatto un’analisi sullo stato di salute del governo, e l’attacco di Di Maio sul decreto fiscale ha avvalorato la tesi secondo cui il capo di M5S «non reggerà ancora per molto» e il Movimento sarà «destinato a spaccarsi». affaritaliani.it