Giornalista dissidente torturato e ucciso dai Sauditi, la Turchia ha il video

La UE ci ha raccontato che la feroce monarchia saudita stava cambiando – balle!

Il governo turco ha riferito a funzionari statunitensi di essere in possesso di registrazioni audio e video che provano che Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente scomparso da 10 giorni, è stato ucciso all’interno del Consolato saudita a Istanbul. Lo scrive il Washington Post citando funzionari Usa e turchi. In particolare, un audio confermerebbe i particolari più raccapriccianti emersi in questi giorni: “Si può sentire la sua voce, si può sentire come è stato interrogato, torturato e ucciso”, dice una delle fonti al Wp.

Intanto mentre le indagini vanno avanti – è giunta oggi in Turchia una delegazione di inquirenti sauditi -, alcuni uomini d’affari hanno deciso misure di ritorsione nei confronti dell’Arabia Saudita, tra cui Richard Branson, fondatore del colosso Virgin, che ha annunciato il congelamento di due progetti turistici nel Paese arabo e lo stop ai negoziati per un investimento di 1 miliardo di dollari nel settore spaziale. “Se fosse provato quello che si riferisce sul caso, cambierebbe sicuramente la capacità di ognuno di noi in Occidente nel fare affari con i sauditi”, recita un comunicato di Branson.

E dopo il New York Times che ieri aveva annunciato di aver tolto il proprio patrocinio alla Saudi Future Investment Initiative Conference, la cosiddetta ‘Davos del deserto’ prevista a Riad a partire dal 23 ottobre, anche la Cnn ha ritirato la propria partecipazione al meeting. Si sono poi sfilate anche Uber, Viacom e l’Huffington Post. L’evento è patrocinato dal principe ereditario Mohammed bin Salman, di cui è annunciata la partecipazione, e si terrà al Ritz-Carlton, lo stesso dove decine di dignitari sauditi sono stati tenuti in isolamento nell’ambito di una “campagna anti-corruzione” voluta proprio dal principe.

Jamal Khashoggi

Gli investigatori sauditi giunti oggi in Turchia avranno incontri nel fine settimana con gli inquirenti turchi. Lo riporta Anadolu. Ieri sera, il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato la creazione di un “gruppo di lavoro congiunto” sul caso “su richiesta dell’Arabia Saudita”. ANSAMED