La storia è sempre la stessa. Piccolo spaccio, lieve entità, pusher libero subito con divieto di dimora. Ossia una misura restrittiva perfettamente inutile nel concreto, se a riceverla è uno spacciatore carico di precedenti specifici (due le condanne già passate in giudicato), una dimora poco fissa e persino un divieto di dimora già in atto da agosto. Evidentemente non rispettato. E che, persino in tribunale, ha avuto modo di dimostrare la sua indole, cercando di prendere a calci e pugni i poliziotti che lo accompagnavano.
La vicenda – scrive il Resto del Carlino – riguarda il sedicente Buba Buba, gambiano di 28 anni ‘corridore’ dai mille nomi, tanti quanti i reati commessi nei due anni trascorsi dal suo sbarco in Italia. Un personaggio che, pur di non essere arrestato dalla polizia, martedì si è fatto inseguire da via Indipendenza alla stazione, passando per via Boldrini, via Amendola, via Cairoli e via Milazzo, finendo pure contro un’auto (ammaccata) e proseguendo imperterrito. Buba alla fine era stato preso perché uno degli agenti delle volanti del centro che lo avevano visto trattare con un cliente per la vendita di una dose, si era fatto prestare da un cittadino una bici e lo aveva raggiunto e arrestato. L’atletico ragazzo aveva con sé 13,19 grammi di erba e pure 300 euro, provento della sua attività. Così erano scattate le manette e Buba, dopo una nottata in camera di sicurezza, mercoledì mattina era atteso in via Farini per la direttissima.
Ma già il solo trasporto in tribunale del gambiano si è dimostrato un’impresa per gli operatori che dovevano accompagnarlo. Il ventottenne, infatti, ha iniziato già in Questura a scalciare contro gli agenti, per evitare di essere caricato nell’auto di servizio, insultandoli e cercando di prenderli a pugni. Un atteggiamento aggressivo proseguito anche una volta arrivato in aula, con il gambiano quasi impossibile da contenere.
Alla fine, per le prodezze della mattina, Buba si è aggiudicato anche un’altra denuncia per resistenza, oltraggio e percosse a pubblico ufficiale, da aggiungere alla personale collezione. Malgrado però l’atteggiamento tenuto, il carico di precedenti e persino la misura già in atto, il ragazzo è tornato subito in libertà. Con l’ennesimo, inutile, divieto di dimora da non rispettare. Buba infatti, con i suoi svariati alias, dall’arrivo in Italia nel 2016 non ha fatto altro che spacciare, aggredire poliziotti e carabinieri, entrare in manette in camere di sicurezza e uscire, da uomo libero, dalle aule di tribunale.