L’editorialista de La Verità, Fabio Dragoni, spiega in modo semplice e chiaro che l’attacco speculativo in corso nei confronti dei titoli del debito pubblico italiano non c’entra “un tubo” con la credibilità del paese, ma piuttosto ha a che fare con la tenuta del sistema monetario europeo.
“Ogni volta che facciamo un’asta di titoli di Stato la domanda supera di almeno il 50 per cento l’offerta. Quindi i timori non sono di default. Sono dovuti a dichiarazioni irresponsabili dei politici europei che dicono – a mercati aperti – ‘non vogliamo che in Italia si ripresenti il caso Grecia’.
“In questo momento l’Italia sta pagando un timore dell’Eurexit. Ma più che scriverlo in un contratto, cos’altro si deve fare?
“A febbraio 2012 i “compiti” li avevamo fatti, Mario Monti ci aveva ammanniti la devastante manovra “salva-Italia”, eppure c’è stato un downgrade!
“Non abbiamo una banca centrale che garantisca la solvibilità del debito. Non solo non ce l’abbiamo ma ci vantiamo pure di non averla e pensiamo di sopperire a questa mancanza con il solito refrain delle riforme. Cioè: piantiamo il chiodo nel muro con la testa….”