Moneta sovrana per uscire dalla schiavitu’

di Francesco Storace

A questi pessimi figuri che si aggirano in maniera spettrale sull’Europa; agli avvoltoi che da Bruxelles vorrebbero spartirsi l’Italia dopo averla fatta inginocchiare; agli speculatori che vogliono fare razzia usando le leve dello spread; bisogna rispondere a muso duro.

E il primo a doverlo fare si chiama Giuseppe Conte, che ora fa il presidente del Consiglio e non deve farsi impaurire dalla bestia scatenataci contro dai signori dei mercati che ci vorrebbero schiavi.

Basta titubanze sulla moneta unica, perché se non capiscono che senza di noi sono morti, bisogna alzare ancora di più la voce. E chiamare per nome e cognome i nostri avversari, a partire da Juncker e dai suoi alleati in casa nostra che praticano l’intelligenza col nemico.

Altro che responsabilità di Claudio Borghi, che semmai va ringraziato. Il presidente della commissione bilancio della Camera ha detto papale papale quanto fa schifo il sistema monetario europeo e giù botte a colpi di spread.

In Italia, a palazzo Chigi, non ci si deve spaventare. Siete andati al governo nel nome del cambiamento e chi ne ha terrore se la prende con ogni dichiarazione. Ma ha ragione Borghi e torto gli eurocrati.

È evidente che la battaglia è ancora lunga, perché chi detiene le leve finanziarie non tollera che il popolo gli amputi le mani col voto popolare, democratico, sovrano. Ma non avrebbe senso fermarsi perché i potenti non gradiscono: la strada indicata ieri anche dall’opposizione di Giorgia Meloni per il recupero della sovranità monetaria e il diritto-dovere dello Stato a stampare i nostri soldi, deve diventare l’obiettivo della nuova Italia.

Bankitalia torni sotto il controllo dello Stato; cessi la triste stagione di una svendita che ha messo a repentaglio le nostre riserve auree; e farebbero bene M5S e Lega a ragionarci su seriamente. Perché con le politiche di cessione della nostra sovranità altri hanno fatto colossali fortune, impoverendo e indebitando famiglie e imprese italiane.

È stato un errore non concedere ieri la procedura d’urgenza alla proposta di legge di Fdi sulla nazionalizzazione della Banca d’Italia.

L’euro è stato un miraggio di fine anni ’90 che oggi viene individuato come nemico dei popoli. E tutti sanno che questa è la verità. Ecco, chi governa non se la faccia addosso. Se si pensa – e può essere ragionevole – che non si può uscire in una notte dalla moneta unica, è bene far capire ai cosiddetti partner europei che nulla ci vieta di decidere il nostro futuro.

E quando lo stesso Paolo Savona parla di piano B sarebbe utile a tutti – compresi tanti consiglieri delle più alte istituzioni della Repubblica – ascoltarlo con più rispetto per chi sa di che cosa parla.

Senza l’Italia l’Unione eurosovietica scompare.

Ora è il momento di dirlo; anche perché questo governo non ha nemmeno uno straccio di opposizione a contrastarlo. Urlano a casaccio, un giorno per il Def, quello successivo per il sindaco di Riace arrestato. Altro che alternativa: stanno nella confusione più totale, incapaci come sono di manifestare patriottismo costituzionale.

Conte vada avanti con Di Maio e Salvini, ma senza timori. Che troppo spesso si evidenziano per eccesso di deferenza.

A Roma si dice “quanno ce vo’, ce vo’”.

Scrivetelo anche a palazzo Chigi.