FERRARA – Scarafaggi che scorrazzano sulle piastrelle del bagno, dove la doccia gronda di ruggine e muffa. Pareti scrostate e piene di crepe e fessure. Fili elettrici pericolosamente scoperti. Questa è una casa famiglia dove alloggiano mamme con bambini, collocati nella struttura dai Servizi sociali per allontanarli da complicate situazioni familiari. Non una casa famiglia di una Regione poco attenta al benessere sociale dei suoi cittadini, bensì a Ferrara, nell’Emilia Romagna che fa della cura del welfare d’eccezione il suo fiore all’occhiello.
«Una situazione agghiacciante» commenta l’avvocato Francesco Miraglia, esperto in Diritto minorile, da vent’anni impegnato nella difesa di genitori e bambini allontanati da casa e alloggiati in comunità.
«La situazione igienica della struttura di cui mi sono pervenute alcune foto è terribile. Lo stato delle pareti e dei sanitari è insalubre per la salute di chi vi abita che, per lo più, sono bambini molto piccoli e dalle difese immunitarie ancora in via di sviluppo. Quelli che ancora gattonano e giocano a terra rischiano di mettere le mani dove sono passati insetti infestanti come gli scarafaggi. Se già molte volte mi sono scontrato con Servizi sociali e tribunali che assumono alla leggera e senza gravi motivazioni la decisione di allontanare i bimbi dalle famiglie per farli alloggiare in comunità, compromettendone lo sviluppo emotivo, questa volta posso affermare che anche la loro salute fisica è messa a repentaglio, se queste sono le condizioni in cui sono costretti a vivere».
Miraglia punta il dito contro la struttura in questione, che potrebbe essere un’eccezione, certo, ma anche la regola: d’altronde chi controlla? «Chi è deputato a verificare le strutture dal punto di vista igienico?» prosegue l’avvocato. «Sono queste le strutture, che ricevono anche contributi pubblici, deputate a garantire il benessere dei bambini e delle loro madri una volta allontanati da case ritenute pericolose? E’ così che si garantisce la loro salute e sicurezza? Dove sono il Garante dell’Infanzia, le amministrazioni locali, le Asl? Mi rivolgo a loro, alla Procura minorile e alla Regione Emilia Romagna affinché avviino un’indagine, a disposizione io stesso dell’autorità giudiziaria per riferire di quanto sono venuto a conoscenza».
Avv. Francesco Miraglia