MILANO, 29 SET – Promuovere il rientro volontario in Africa di quote di immigrati presenti sul territorio nazionale attraverso una politica di formazione professionale sviluppata in Italia in collaborazione e in sinergia con gli Stati africani di provenienza è uno dei punti programmatici dell’Ucai, l’Unione delle comunità africane d’Italia.
Nata per iniziativa dell’imprenditore italoafricano Otto Bitjoka, la nuova realtà che punta a ‘una sorta di migrazione al contrario’ è stata lanciata questa mattina a Milano, nella sede della giunta regionale lombarda, alla presenza del governatore Attilio Fontana. “Vogliamo far rientrare mille cittadini all’anno in Africa offrendo corsi di formazione che diano loro le competenze per lavorare e creare sviluppo nei Paesi d’origine” ha spiegato Bitjoka. ansa
Otto Bitjoka, un grande africano: “La sinistra usa i neri come carta igienica, ora basta”
«Attenzione cari fratelli e figli miei, siete usati e sarete sistematicamente buttati via come la carta igienica, mi permetto di consigliarvi da vecchio leone disincantato. Non è più accettabile essere strumento di lotta politica nelle mani di una sinistra contro i sovranisti populisti».
Bitjoka fa con un incandescente post su Facebook, che poi commenta e dettaglia con Libero: «Il nostro problema – scrive sul social network – si affronta con un approccio post-ideologico. Ai giovani leaderini sindacalisti dei braccianti (ogni allusione all’italo-ivoriano Aboubakar Soumahoro è molto probabilmente voluta, ndr) consiglio di guardare verso le nostre parti, l’Africa ha il 68% delle terre incolte del pianeta, il 65% della forza lavoro trova occupazione nell’agricoltura. Impegniamoci tutti per fare diventare il nostro amato Continente, il granaio del mondo. Il nostro sguardo deve andare oltre, la nostra capacità d’auto strutturarsi è messa alla prova in questo particolare momento storico in Italia. Questa è la nostra vera sfida!»