Settecento chili di sigarette di contrabbando sulla nave della Marina militare Caprera: sono stati sequestrati – rivelano oggi le Iene – nel porto di Brindisi lo scorso 16 luglio. La nave era appena tornata «da una missione di 108 giorni a Tripoli, dove aveva il compito di segnalare alla Guardia costiera libica le imbarcazioni di migranti dirette verso l’Italia». Le Iene (che manderanno in onda la loro inchiesta dal 30 settembre, quando il programma tornerà in onda su Italia 1) parlano di «un blitz della Guardia di Finanza». Lo stato maggiore della Marina, invece, precisa che è stato lo stesso comando della nave ad allertare la magistratura – le cui indagini sono ancora in corso – e che, nell’ottica della «massima trasparenza», sull’episodio è anche in corso un’inchiesta interna.
Le Iene affermano di aver avuto oggi una nuova conferma del sequestro da parte del comandante della Caprera, il tenente di vascello Oscar Altiero, «che dice di avere una sua ipotesi su come quelle sigarette siano finite a bordo». «Le 3.600 stecche, chiuse in 72 scatole sono state fatte trasportare da alcuni marinai prima nei furgoni della Capitaneria di porto di Brindisi e poi messe sotto sequestro dalla Finanza. Ce lo aveva già confermato – dicono le Iene – proprio uno di quei marinai, che la sera del 16 luglio era sceso poi dalla Caprera con un borsone contenente alcune stecche e che era stato a sua volta fermato dalla Finanza». «Cosa ci facevano – si chiedono le Iene – tutte quelle sigarette di contrabbando su una nave militare italiana, oltretutto appena tornata da un’operazione delicata di contrasto all’immigrazione clandestina? Qualcuno le aveva comprate semplicemente per rivenderle? Oppure erano una forma di “compenso” per aver magari chiuso un occhio sul passaggio di qualche imbarcazione di scafisti?».
Corte marziale