Grazie Oriana!
“L’Occidente è malato, ha perso la voglia di lottare, oppone valori vacui di fronte all’integralismo islamico. L’Europa è rammollita”. Ci basta rileggere un qualunque scritto di Oriana Fallaci per far rivivere la sua potenza letteraria e la sua straordinaria capacità di interrogare le nostre coscienze. Sì, perché la vita e le opere di Oriana Fallaci, a dodici anni dalla sua scomparsa, continuano a essere una fonte di autentica ispirazione per tutti noi.
Chi, come me, ha scelto l’impegno politico sa che mai dovrà strumentalizzare le sue parole o arrogarsi il diritto di asservire le sue opere a una mera contesa politica. Oriana, donna da sempre custode della propria indipendenza, non apparteneva a nessuno ma il suo pensiero è ormai patrimonio di tutti e il Memorial a lei dedicato so che non è una sterile celebrazione ma un evento che si trasforma nell’opportunità e nel privilegio di approfondire i suoi libri e i sui vigorosi articoli.
Sarà che amiamo quegli scrittori che più ci somigliano e allora non nego che lo scrittore fiorentino, così voleva essere definita, lo sento sempre più vicino, non certo negli inarrivabili successi editoriali, ha venduto 20 milioni di copie, ma nella scelta dignitosa di non farsi mai intimorire dalle infamanti accuse di chi avrebbe voluto processarla per le sue idee.
Ricordiamo che per la sua feroce invettiva contro l’islamizzazione dell’Europa venne citata in giudizio in Centro Islamico e dall’Associazione Somali di Ginevra dalla sede di Losanna di SOS Razzismo e che subì offese e ingiurie per Ia sua opposizione alla costruzione di una moschea a Colle Val d’Elsa. E così, quando oggi i sacerdoti del politicamente corretto alfieri del relativismo culturale vorrebbero condannare chi al governo adotta iniziative antiimmigrazioniste ripenso alla sua capacità di non piegarsi di fronte a chi la considerava un’eretica per aver scritto che le nostre libertà sono minacciate dall’islamismo che è intrinsecamente incompatibile con la nostra civiltà.
Infine, in questa giornata in sua memoria, sento il dovere di esprimerle gratitudine: Grazie Oriana!
Grazie per aver scritto il più bel monito per chi fa politica e si occupa della propria comunità. Grazie per le più belle parole colme di umanità e speranza che abbia mai letto tratte dal tuo romanzo più profondo ‘Lettere a un bambino mai nato’ : “Molte donne si chiedono: metter al mondo un figlio perché? Perché abbia fame perché abbia freddo, perché venga tradito ed offeso perché muoia ammazzato alla guerra o da una malattia. E negano la speranza che la sua fame sia saziata, che il suo freddo sia scaldato, che la fedeltà e il rispetto gli siano amici che viva a lungo per tentar di cancellare le malattie e la guerra.”
On. Nicola Molteni
Sottosegretario Ministero Interno